La nozione moderna di musica è nata nel corso degli ultimi tre secoli, ma oggi grazie all'etnologia musicale e alle scoperte archeologiche si pone nuova attenzione anche a espressioni musicali di tipo diverso, che non devono essere interpretate alla luce della nostra codificazione teoretica moderna, ma analizzate nel loro contesto storico e geografico. A conversare con Piero Pruneti su questi temi e sulle prime tracce di strumenti musicali in Mesopotamia e in particolare nell'antica città biblica di Ur, Richard Dumbrill, professore di Archeomusicologia e fondatore di ICONEA (International Conference of Near Eastern Archaeomusicology) presso il British Museum di Londra e Roberto Melini, docente di Archeologia musicale del mondo antico presso l'Università di Trento.
30 ottobre 2009 | Conversazioni